Home » Non basta un e-commerce per vendere online

Non basta un e-commerce per vendere online

Se stai pensando di aprire un sito web per vendere online prodotti o servizi o vuoi aumentare le vendite online, ci sono almeno 3 cose che devi sapere:

  1. creare e mantenere attivo e visibile un e-commerce non è un gioco;
  2. senza una precisa strategia online, nel 2024, non vai da nessuna parte;
  3. hai bisogno di risorse umane preparate.

A seguito dell’evento pandemico del 2020, il settore delle vendite online è letteralmente esploso in Italia e non solo. Se da una parte questo è stato ed è un bene per chi vive di e-commerce e per chi, come me, si occupa di SEO, dall’altra ciò ha determinato alcune false speranze.

titolo speech ecommerce

Ne ho parlato al Search Marketing Connect con un intervento intitolato appunto: Non basta un e-commerce per vendere online. Per fare solo un esempio, ci sono pubblicità che promettono che per vendere online basta avere un CMS che te lo consente e tu non devi avere alcuna preparazione: beh, falso.

Ad oggi, anche per l’estrema competitività e quindi per la maggior scelta di siti web, per guadagnare dalla vendita online (sia B2C che B2B) occorre una strategia digital completa. Non solo SEO dunque, ma deve necessariamente partire dalla SEO perché se i prodotti e i servizi che vendi non sono trovabili attraverso le query di ricerca che li identificano allora è un problema.

Ecco quindi una serie di argomenti da affrontare per capire tutto quel che “gira intorno” all’e-commerce quando si parla di SEO.

SEO per e-commerce: le buone prassi suggerite da Google

Partiamo proprio da Google: a questo link c’è una guida ufficiale che si intitola Best practices for ecommerce sites in Google Search. La ritengo molto utile perché facilmente consultabile attraverso i topic, quindi altre pagine organizzate per argomento, nello specifico 8 argomenti. Tra questi, per esempio:

Già leggendo o semplicemente aprendo queste pagine ti renderai conto della mole di cose alle quali è necessario fare attenzione se vogliamo che i nostri prodotti e servizi siano facilmente trovabili online. Si tratta di interventi sia tecnici che contenutistici, molti dei quali non possono essere fatti una tantum. Se poi parliamo di siti di vendita internazionale o comunque multilingua, allora le cose diventano ancora più complesse.

Cosa cerca e vuole davvero chi acquista online

L’analisi delle query di ricerca (anche detta a suo tempo keyword analysis) è la condicio sine qua non per ottimizzare i contenuti di un e-commerce (e non solo). Ma dobbiamo, ad oggi, fare di più e capire davvero di cosa hanno bisogno i nostri potenziali acquirenti.

Affinché un prodotto o un servizio che stai cercando online sia davvero “il migliore” qual è la cosa che non può assolutamente mancare nella pagina che stai leggendo? (sondaggio Google Surverys)

risultati sondaggio ecommerce

    E nel caso di e-commerce di servizi, quali sono i tipi di contenuti che gli utenti si aspettano?

    Anche in questo caso ho condotto un sondaggio con Google Consumer Survyes e pubblicati i risultati su Econopoly de Il Sole 24 Ore a questo link; di seguito i risultati del sondaggio:

    sondaggio servizi online

    Se chi gestisce un sito di vendita online crede che l’esperienza utente si fermi con il click sul tasto “Acquista”, si sbaglia. Il percorso di acquisto online è fatto di tante piccole tappe durante le quali il venditore può e deve accompagnare il cliente fidelizzandolo. I clienti fidelizzati sono infatti quelli più propensi a spendere cifre più alte e a parlare “bene” del sito web ad amici e parenti, sui social e per email, aumentando così la credibilità del brand.

    Nel percorso di acquisto online, i tempi di spedizione rivestono un ruolo cruciale e anche lì dove il retailer si affidi a corrieri esterni non dovrebbe, in alcun caso, “perdere di vista” il proprio utente.

    L’importanza che gli utenti attribuiscono ai tempi di spedizione varia poi in base alla tipologia di target: età, sesso, regione di residenza. Per questo la prima attività necessaria per chi vuole vendere online è definire il target e quindi poi offrire al pubblico ciò che si aspetta di ricevere.

    Per approfondire quanto siano importanti negli acquisti online i tempi di consegna per la popolazione residente in Italia, ho condotto un’indagine demoscopica attraverso Google Consumer Surveys. Il sondaggio ha riguardato un campione di circa 1000 utenti.

    Agli intervistati è stato chiesto: Quando acquisti online quanto sono importanti per te i tempi di spedizione?

    A tale domanda è stato possibile rispondere attraverso una sola delle seguenti opzioni:

    • Molto
    • Abbastanza
    • Poco
    • Non acquisto online

    Commenti e recensioni sui prodotti: hanno impatto per la SEO?

    Quando si parla di e-commerce in ottica SEO, inevitabilmente tornano in mente i famosi/famigerati (dipende se sono positivi o negativi) commenti e recensioni fatti dagli utenti (c.d. user generated content) sul sito web. Ci si chiede spesso se questi siano o meno utili in ottica di posizionamento organico.

    Fermo restando che prima di chiedersi questa cosa, si dovrebbe pensare al reale utilizzo dei commenti: migliorare (possibilmente). Al netto del fatto che possono esserci e ci saranno sempre (sopratutto se si tratta di grossi brand) commenti falsi e tendeziosi.

    Detto questo, la risposta è sì, hanno impatto se vengono indicizzati però. Poi c’è tutto un discorso ulteriore da fare. Perché anche in questo caso dovremmo rispondere “dipende“. Perché eliminare i commenti c.d. spammosi può avere un effetto addirittura positivo, eliminare quelli negativi solo perché negativi, invece, è da evitare.

    Come dovrebbe essere la descrizione nella scheda prodotto

    Lunga, corta, facile da leggere sul cellulare, con parole precise? A un panel di 1500 utenti italiani ho chiesto, mediante Google Consumer Surveys:

    Quando leggi la descrizione di un prodotto che vuoi acquistare online, qual è la cosa che ti infastidisce di più in assoluto?

    Dovevano selezionare una delle seguenti 4 risposte:

    1. Se c’è scritto troppe volte “acquista”
    2. Se la descrizione è troppo corta
    3. Se la descrizione è troppo lunga
    4. Se è difficile leggerla sul cellulare
    risultati sondaggio scheda prodotto

    In generale, gli utenti trovano in assoluto più fastidiosa la ripetizione dell’invito all’azione di tipo “acquista” e risulta notevolmente più fastidiosa rispetto a una scheda prodotto con una descrizione molto lunga.

    Pagine di categoria di un e-commerce

    Le categorie di un e-commerce benché non siano le pagine deputate immediatamente alla conversione (le schede prodotto lo sono), sono pagine decisamente importanti perché orientano la scelta dell’utente e perché possono far “capire” qualcosa in più a Google, se ben strutturate.

    Generalmente (non è detto che debba essere sempre così) si tende a inserire un breve testo introduttivo statico che descriva il contenuto della pagina, quindi, nel caso del sito di vendita online, descriverà prodotti/servizi elencati nella pagina stessa. Nella redazione del contenuto sarà bene prestare attenzione a un buon equilibrio tra argomenti (LSI) che il motore riconosce come “simili” e argomenti che l’utente si aspetta di trovare.

    La questione è poi: le immagini? Ecco, in aiuto ci viene Nielsen con un ottimo articolo ricco di esempi che trovate a questo link: 6 Tips for Product Photos on Listing Pages

    Riassumo molto brevemente; ecco come dovrebbero essere le immagini di categoria:

    1) Grandi
    2) Coerenti
    3) Specifiche
    4) Dinamiche
    5) Contestuali
    6) Inclusive

    Infine, sempre a proposito delle categorie, consiglio vivamente di diversificare i prodotti in base – anche – alla stagionalità. Leggi qui: https://www.mariachiaramarsella.it/blog/seo-categorie-ecommerce/

    tendenze ricerca teiera caffettiera

    La SEO può bastare per vendere online?

    Assolutamente no, ma è la base. D’altronde non basta nemmeno un sito web predisposto per la vendita online per vendere davvero. Mi fanno sorridere le pubblicità in TV che prometto “potrai vendere online subito, in modo facile”. Ecco, non è vero, non del tutto perlomeno.

    E questa è una questione. Poi c’è un’altra questione: ad oggi, sebbene come riportato da più fonti autorevoli (ultima Statista 𝐸-𝑐𝑜𝑚𝑚𝑒𝑟𝑐𝑒 𝑤𝑜𝑟𝑙𝑑𝑤𝑖𝑑𝑒 – 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑠 & 𝑓𝑎𝑐𝑡𝑠 – 23 febbraio 2022) , i motori di ricerca siano la prima fonte di ispirazione all’acquisto, poi però le persone cercano un po’ ovunque ed ecco perché si parla sempre più spesso di “ecosistema digitale”.

    Vendere su Amazon può bastare?

    Se è vero, ed è vero, che per vendere online non può bastare, più, soltanto la SEO (nè tantomento, ma già da tempo, “soltanto” un sito web), è anche vero che NO, non può bastare nemmeno vendere soltanto su Amazon, soprattutto se vuoi diventare un brand riconosciuto e riconoscibile.

    A tale proposito, ho Ho chiesto in un sondaggio sempre Google Surveys: qual è la prima cosa che fai dopo aver cercato un prodotto su Amazon?

    E questi i risultati:

    • 49% acquista il prodotto su Amazon;
    • 27% cerca quel prodotto su Google;
    • 24% cerca quel prodotto su altri siti simili ad Amazon.

    In pratica, il 51% – come prima cosa dopo aver cercato un prodotto su Amazon – sceglie di “indagare” ancora su quel prodotto e non lo acquista subito dal marketplace.

    sondaggio amazon motore di ricerca

    A parte quindi il fatto di lasciare ad altri la possibilità di vendere un prodotto che tu potresti vendere nel tuo sito web, le questioni qui sono molteplici. Basti per ora capire che Amazon potrebbe semplicemente chiudere domani e, soprattutto, Amazon non è il TUO brand. Fornirai ad Amazon dati che tu non vedrai e che non potranno esserti utili per crescere e, appunto, diventare un brand. Altra cosa se, contestualmente a questo marketplace, avrai impostato una strategia sul TUO sito.

    Tendenze e-commerce 2024: il concetto di sostenibilità

    L’e-commerce è esploso ed è un dato di fatto. Per altro non è qualcosa sulla quale poter tornare indietro, quindi aumenterà sempre più o, nel peggiore dei casi, resterà stabile. Di fatto le persone acquistano – oramai – quasi qualsiasi cosa online. Di pari passo con la tendenza di acqusito online si è sviluppata (fortunatamente) anche la tendenza a parlare di sostenibilità, ecologia, rispetto dell’ambiente.

    google trends sostenibilità

    Questi argomenti sono apparsi e stanno popolando anche gli e-commerce. Packaging verde, rispettoso dell’ambiente, procedure eco-friendly, materiali sostenibili. Molti grandi brand hanno inserito nel loro e-commerce una o più pagine dedicate, incluse categorie di prodotti, abbigliamento in primis, sostenibili.

    Ecco, se i prodotti e i servizi che offri possono avere anche questa cartatteristica sarà bene dirlo chiaramente e non lasciare semplicemente che le persone lo intuiscano dopo aver navigato ore e ore sul tuo sito web.

    Per approfondire il tema legato alla sostenibilità ed e-commerce leggi l’articolo che ho pubblicato a marzo 2022 su Econopoly de Il Sole 24 Ore, intitolato Il business del sostenibile ed ecologico online: chi controlla? Contiene i risultati condotti attraverso un sondaggio e anche l’interessante considerazione dell’ingegnere ambientale Teresa Agovino, più una mia proposta in merito.


    CONTATTAMI PER INFORMAZIONI E CONSIGLI: non creare un e-commerce senza una definizione chiara di obiettivi e budget.

      Informativa privacy